Il 13 maggio 2021, con il mio auditor Tatyana Lyakhova, ho attraversato una sessione di auditing in cui ho ricordato un episodio della mia vita di essere alieno, o meglio, la struttura fisica del corpo di quell’incarnazione. Vorrei condividere questa descrizione con tutti.
L’auditing è iniziato a causa di una sensazione di trazione al collo, quando respiravo, quando il mio petto si è espanso, ho sentito la tensione della pelle del collo, e così:
Sono su un’astronave volante, a giudicare dalla vista che si apre nella finestra di osservazione nella sala di controllo, che vedo da lontano, poiché io stessa sono nel corridoio di entrata di quella stanza, voliamo su un pianeta che sembra la Terra, sento fastidio al collo ed è più facile per me se lo tiro un po’ in avanti. Con questo movimento comincio a sentire che tipo di corpo ho e descrivo come mi sento.
I miei occhi si trovano sui lati e poiché non riesco a guardare davanti a me, devo girare la testa a destra o a sinistra per osservare ciò che ho di fronte. Cerco di guardare a destra girando la testa e sbatto il muso contro il muro e sento che il mio muso è opaco, appiattito allo stesso tempo, allungato in avanti, non ci sono labbra, lo percepisco tattilmente appoggiandolo alla parete.
I miei denti sono per lo più affilati, lunghi, forse quelli posteriori sono adatti per del cibo che non richiede molto tempo per essere masticato.
La lingua è monolitica, non biforcuta. Cerco di aprire e chiudere la bocca e sento un suono simile a un “clack clack”. I denti inferiori, chiudendo la bocca, vanno verso le gengive superiori e i denti superiori verso le gengive inferiori (come i canini in un cane, solo che qui ci sono quasi soltanto canini, non ci sono incisivi), l’apertura della bocca raggiunge la base della mascella (come le fauci di un lupo).
Ora dopo l’auditing, ricollegandomi a quelle memorie, guardandomi da fuori, posso dire che gli zigomi non sporgono ai lati, sono allo stesso livello della mascella inferiore, e la forma del muso ricorda più un rettangolo con i lati leggermente più corti verticalmente e più ampio orizzontalmente, ricorda la faccia di un pitone ma non così appiattita.
Guardandomi nel riflesso nel bordo metallico sul muro vedo che le mie pupille sono rotonde, e l’iride dei miei occhi è gialla e le orecchie sono buchi nella mia testa leggermente più indietro dei miei occhi.
La mia testa sembra grande. Sento che la parte posteriore della testa torna oblunga. Se paragoniamo il cranio ad un ovale, abbiamo approssimativamente il primo terzo occupato dall’apertura della bocca, nel secondo terzo troviamo gli occhi e le orecchie e nell’ultimo terzo abbiamo la parte terminale del cranio. E’ difficile mantenere la testa rigorosamente verticale, provo sensazioni spiacevoli al collo quando allungo il collo e quando porto la testa un po’ in avanti mi sento più a mio agio, provando a respirare capisco che non c’è naso come il nostro, le narici sono fessure ed è difficile respirarvi attraverso ed esse si trovano davanti, dove inizia la bocca. A causa del fatto che non riesco a respirare dal naso, respiro dai lati della bocca. C’è salivazione in gola a causa della quale devo spesso deglutire.
Non ci sono muscoli davanti alla gola, quasi solo le vene e la laringe, dietro si vedono le vertebre sporgenti, che non si vedono dopo la settima cervicale, nascoste dai muscoli della schiena situati lungo le vertebre. Esse terminano in una coda massiccia, che funge da contrappeso alla testa grande e pesante, in modo da non piegarsi in avanti.
La parte posteriore del corpo è possente, la groppa e le zampe posteriori sono dotate di muscolatura ampia e robusta. Le gambe hanno una forma simile alle dita del pollo: 3 ma tozze, ci sono artigli e le ginocchia si articolano all’indietro (simili alle zampe e alla coda di un Tirannosauro).
La gabbia toracica non è grande, le clavicole sono visibili attraverso la pelle, le costole, le spalle non sporgono.
Tengo le braccia (mani) all’altezza del petto, i gomiti sono premuti ai lati (è più comodo mantenere l’equilibrio), piegando così le braccia, le mani sono all’altezza delle clavicole e i gomiti non raggiungono la vita. I muscoli delle braccia sono molto poco sviluppati (come quelli di una persona molto magra).
Sento 5 dita sulle mie mani, ma ne vedo 4, i mignoli non sono particolarmente pronunciati, c’è la possibilità di afferrare, ma non c’è la possibilità di sentire tattilmente a causa dei grandi artigli che fanno male (in una delle scene in auditing non posso toccare la pelle del mio amico, ho paura di ferirlo)
La pancia è magra (non si incurva),
Il colore della pelle è grigio verde-brunastro sporco, la pelle è ruvida ma non squamosa, la struttura della pelle è simile a quella di un essere umano. La parte anteriore (pancia, mento, collo) è di colore giallastro, più sottile che sul dorso, ma più ruvida dell’umano, molto più spessa dell’essere umano, ma non secca.
Dopo essermi esaminata, faccio attenzione a ciò che sta accadendo intorno a me, vedo davanti a me un pannello di controllo abbastanza grande perdirigere la nave, comincio ad andare avanti per avvicinarmi.
Quando mi muovo, il mio busto si inclina leggermente in avanti (dalla posizione teoricamente verticale del corpo) di circa 45 gradi rispetto al piano di appoggio, si attiva la muscolatura delle gambe e la coda funge da stabilizzatore per l’equilibrio e lo sterzo. La manovrabilità (curve, inclinazioni) è tutta svolta dai muscoli della coda, della schiena e delle gambe. L’andatura è pesante, da ogni passo si sente un “pum”, come se stessi camminando su un pavimento di metallo, e dal suono capisco che sono abbastanza pesante.
Dopo essermi avvicinata abbastanza al pannello di controllo noto che quando non mi muovo, l’angolo di inclinazione del corpo rispetto alla verticale è di circa 30 gradi. E noto anche che le mie dimensioni sono decisamente grandi, poiché per guardarmi dalla finestra devo chinarmi e la nave mi sembra angusta.
Due piloti sono seduti alla consolle, vedo solo le loro enormi teste a forma di Cuore. Si vede anche leggermente attraverso la loro pelle, che ricorda una medusa, ma molto più densa, di un colore grigio-bluastro quasi non trasparente. Attraverso di essa risplende il grande cervello all’interno del cranio. Sembra che la pelle debba essere morbida e fredda, ma non l’ho toccata, vedo anche le loro mani: dita lunghe (molto lunghe) e sottili, con cuscinetti decisamente pronunciati alle estremità (cuscinetti che ricordano quelli di alcune rane), solo che non ci sono membrane, le dita sono 4 (mancano i mignoli) e con queste dita premono abilmente i pulsanti dei controlli.
Ci sono molte luci e pulsanti sul pannello di controllo, i pulsanti sono simili ai tasti sulla tastiera dei vecchi computer, c’è anche un’altra grande luce rossa, apparentemente grande, ma spenta.
Uno dei comandanti della nave si volta verso di me, vedo che la faccia rispetto al resto della testa è molto piccola, il mento appuntito, il naso è appena espresso, la piccola struttura della bocca delle pupille è simile alle pupille di un montone o una capra, e uno di loro ha le iridi gialle e l’altro grigio scuro, non vedo il resto del corpo perché nascosto da una tuta spaziale.
Comincia a parlarmi, e capisco che sono maschio, sono un militare, ma non il comandante di questa nave, con me sulla nave suppongo di avere una squadra di 5 individui della mia razza, (ne ho visto solo uno ), questi due scienziati. Voliamo sul pianeta con l’obiettivo di atterravi per la prima volta. Abbiamo deciso di inviare la mia squadra poiché non si sa cosa o chi si possa trovare su questo pianeta e quanto sia pericoloso atterrare lì, quindi non sarebbe consigliabile far atterrare per primi gli scienziati.
Il compito del mio team è raccogliere materiale per ulteriori ricerche.
Mi chino per guardare attraverso la finestra e schiena e collo iniziano a farmi male per questo inconveniente, poi il comandante inizia a mostrarmi disegni, mappe, con coordinate, spiegandomi un mucchio di dettagli, (ignoro le istruzioni sulle caratteristiche della flora, della fauna e dettagli scientifici, così come penso che tutta questa trepidazione scientifica, la cautela siano spazzatura, e tali informazioni sono troppo noiose per me). Ricordo i punti strategici del terreno, le coordinate, le informazioni che a mio parere mi saranno utili per muovermi e garantire la sicurezza della mia squadra in caso imprevisti. Ho un atteggiamento arrogante nei confronti dei piloti, come se fossero al di sotto di me di grado e non rappresentassero personalità importanti.
Dopo aver parlato con due scienziati / piloti, mi incammino verso la caffetteria, dove incontro la mia squadra.
Uno di loro giaceva imponente su una poltrona al tavolo, vedo così il suo ventre giallo e il suo mento.
Con battute su ciò che deve essere fatto, battute in direzione degli scienziati e con grugniti su quanto sia scomoda e non ben fatta la nave, informo il team su ciò che dobbiamo fare.
Dopo di che c’è stata una serie senza flash logici e l’auditing è terminato,
Dopo l’auditing, ho iniziato a cercare su Internet immagini simili alla descrizione che ho sentito. Ho trovato alcuni reperti di archeologi e disegni artistici. Inoltre ho fatto personalmente alcuni schizzi.
Analizzando me stessa dopo l’auditing, ho notato che alcune delle mie abitudini nella mia vita attuale sono simili e forse anche alcune sfumature dei miei tratti caratteriali.
Posso dire che dopo questo auditing, ho iniziato a sentirmi più fiduciosa e ho avuto interesse a saperne di più sulla mia esperienza di sviluppo della terra come alieno (oserei dire che prima di questa esperienza, le storie sugli alieni non mi interessavano particolarmente).
Ringrazio Tatyana Lyakhova per essere stata una guida nell’auditing,
Maxim Lebedev e la mia amica Natalya Kapkaeva per l’opportunità di ricordare la mia esperienza passata.
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